21 agosto, 2013

In classe come a casa

A volte vorrei essere una mosca per poter vedere cosa fai in classe. Quante volte mia mamma mi ha detto questa frase e quante volte la dico io oggi alle mie figlie. Quindi la storia si ripete e piccoli e grandi timori di noi genitori si tramandano comunque di generazione in generazione. Certo è che la mia generazione è già più informata su quanto accade oggi tra le mura scolastiche grazie alle numerose iniziative che nascono proprio con lo scopo di creare momenti di confronto tra la famiglia e la scuola. Un esempio è quanto è emerso da una serie di incontri organizzati presso una scuola primaria nelle classi di quarta e quinta con una psicologa la quale ha portato all'attenzione dei giovani studenti comportamenti ed emozioni tipici dei bambini della loro età.

Ciò che emerso nel corso di questi incontri è poi stato ampiamente illustrato ai genitori dalla psicologa stessa proprio per aiutar loro a conoscere alcuni aspetti dei bambini di cui noi adulti siamo spesso ignari.

PAURA E RABBIA
Una prima indagine ha fatto emergere le PAURE che maggiormente i nostri bambini si trovano ad affrontare durante la vita scolastica. Paure legate in particolare alle verifiche o alle interrogazioni. La psicologa ha loro spiegato che è più che normale avere queste paure, anzi sono proprio queste che ci spronano a dare sempre il meglio. L'ha chiamata l'ANSIETTA.
Meglio quindi non esagerare noi genitori con richieste da super-prestazioni...sono già in ansia per loro conto...se la caveranno!
Un'altra emozione emersa tra i bambini e che loro vivono però come esperienza negativa è la RABBIA. Una rabbia che scaturisce nella maggioranza dei casi da conflitti con i fratelli/sorelle. Anche in questo caso è uno stato del tutto normale che bisogna solo imparare a gestire con delle piccole strategie che possono sembrare anche banali ma efficaci come lanciare i cuscini, mangiare un panino con la nutella, ascoltare la musica...

PREPOTENZE
Ai bambini è stato poi spiegato il significato di SCHERZARE che è ben diverso dall’essere presi in giro o dal prendere in giro. Scherzare non vuol dire offendere. Così come quando gruppetti di bambini creano CLUB esclusivi escludendo la possibilità anche a quelli che magari hanno più difficoltà a socializzare a prenderne parte. In questo caso la psicologa ha portato i bambini a riflettere sull'ISOLAMENTO che generano da questo loro comportamento.
Sempre per isolare e deridere i compagni, all'interno delle classi si attuano dei giochi come Schulz che consta in un gesto da compiere ogni qualvolta un compagno rutta, pena una sberla sulla fronte. Un altro gioco è Full, cioè dare pugni alle parti intime di bimbe e bimbe che se non reagiscono vengono insultate con parole tipo lesbiche, finocchi ect ect. Insulti che possono dare sfogo anche a gesti estremi...
Forse erano giochi che esistevano già...non saprei. Fatto sta che sapere che esistono e che vengono praticati regolarmente durante l'orario scolastico aiutano noi genitori ad aprire un dialogo con proprio figlio e ad intervenire nel caso sia vittima o persecutore.

TV E VIDEOGIOCHI
I bambini di 8-10 anni vengono già spesso lasciati soli davanti alla televisione pensando siano sufficientemente grandi per cambiare canale qualora vedano un programma segnalato con bollino rosso...Durante gli incontri è emerso però che molti bambini guardano un programma in onda su DMAX (Dieci modi per morire) che ironizza sulla morte. La morte è una cosa seria, non si scherza. Così come altri programmi più o meno violenti.
E anche se non vedono o giocano direttamente a programmi, videogiochi violenti, a scuola se li raccontano senza però spesso comprendere la stupidità.

Attenzione però, TV e videogiochi non sono la principale causa di certi comportamenti nei nostri bambini. Parolacce, insulti e violenza spesso sono solo uno specchio di quanto accade all'interno delle famiglie stesse!

Non dite mai "ah no, mio figlio non lo farebbe mai, me lo avrebbe detto, non è da lui...". Confrontatevi, cercate un dialogo, comunicate in famiglia e soprattutto non mostratevi né violenti né scurrili. Per i nostri figli noi genitori siamo dei modelli da imitare!


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