29 aprile, 2013

Attenti al lupo (...della Rete)

"L'orco è in casa" recita un articolo apparso nei giorni scorsi su Corriere della Sera che riportando l'analisi di  un report pubblicato dalla National Society for the Prevention of Cruelty to Children sottolinea che il pericolo oggi per i nostri piccoli non è tanto ai giardinetti quanto piuttosto "in rete, in chat o sullo smartphone. Il bullo non aspetta più la sua vittima fuori dalla scuola per prenderlo a botte, ma la abborda attraverso i social network, in un modo più subdolo e persino più nocivo".  E i recenti fatti di cronaca che vede fragili e vulnerabili ragazzini presi di mira in maniera virale su Facebook ferendoli nella loro dignità e che sono stati portati al suicidio confermano proprio i pericoli celati dietro alla Rete che spesso noi genitori ignoriamo.

Il report NSPCC  sottolinea infatti che il pericolo per i più piccoli sia rappresentato da internet evidenziando che un quarto dei ragazzini tra gli undici e i dodici anni vede ogni giorno qualcosa che li turba sulla Rete. Il 30% dei ragazzi tra gli 11 e i 16 anni è stato vittima di cyberbullismo o attraverso Internet o allo smartphone e più del 10% ha ricevuto messaggi di carattere sessuale. Il rapporto riferisce inoltre che un altro 30%  ha avuto contatti con sconosciuti e il 25% dei sedicenni ha visto immagini a sfondo sessuale.

Lo studio comunque sottolinea anche che per quanto riguarda i pericoli più tradizionali i piccoli siano invece più al sicuro al giorno d’oggi. In Gran Bretagna lo scorso anno si sono verificati 21.500 episodi di molestie sessuali sui minori ma nel lungo periodo la violenza sui bimbi sta calando. Vero è che sebbene si siano ridimensionati i vecchi pericoli quelli emergenti sono in aumento.  E in particolare proprio sui nuovi pericoli, tra i grandi sovrasta l’inconsapevolezza e spesso non ci si rende conto di quanto i propri figli siano esposti ai rischi. 


Per fronteggiare questa nostra inconsapevolezza trovo molto utile e interessante il sito Navigaresicuri di Telecom Italia. Inoltre attraverso un tour che tocca diverse città italiane viene spiegato ai giovani come fare un uso di Internet e della tecnologia in genere in maniera attenta e vigile. Tali incontri il genitore può anche seguirli in video-streaming.

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