26 marzo, 2012

A scuola di Cittadinanza

Nell’ambito del progetto “Liberate la scuola”, vi presento…

Io Giulia voglio diventare una buona cittadina. Per diventarlo mi impegno a riflettere sui miei comportamenti e su quelli degli altri al fine di migliorare me stessa e aiutare gli altri a cambiare. Sono consapevole che solo attraverso questo percorso potrò essere, domani, una donna responsabile, libera, giusta.
Desio, 29 settembre 2011

Apro così questo post, con questa lettera di intenti controfirmata da un’alunna di 3° la cui scuola primaria poggia tutta la propria filosofia educativa e che sono andata personalmente a conoscere per proseguire nel mio progetto Liberate la scuola.
Su questi post cercherò, infatti, di portare alla ribalta il ruolo della scuola italiana che perlopiù viene raccontata nei casi politici o di cronaca. Lascio così ad altri spazi questo genere di notizie, per occuparmi invece di progetti, iniziative e di idee che oggi ancora in molte strutture istituzionali esistono e si perseguono. Progetti veri, studiati ad hoc per piccole taglie ancora tutte da formare e disciplinare.
Istituto comprensivo Tolstoj
Quella di cui vi parlo oggi è una realtà scolastica sita nel verde brianzolo e che ho la fortuna di conoscere in ogni suo aspetto grazie alla collaborazione di tre insegnanti che fanno del loro metodo educativo uno strumento audace e competente e sicuramente rappresentativo per l’intero plesso scolastico.
Siamo nell’aula di III A della Scuola primaria Tolstoj di Desio, una struttura che fa parte del più ampio Istituto comprensivo Tolstoj che comprende una scuola dell’infanzia, due primarie e una scuola secondaria, per un totale di circa 850 alunni.
Tre plessi di tre gradi differenti ma accomunati da un unico orientamento formativo: l’alunno come individuo, intercalato in una società complessa quale è quella di oggi.
Ed è proprio questa la filosofia dell’Istituto Tolstoj, guidare gli alunni verso una cittadinanza attiva, attraverso esperienze come la conoscenza di sé, degli altri e dell’ambiente in cui vivono. Un tassello fondamentale per un’educazione alla cittadinanza senza la quale i ragazzi non potranno riconoscere e rispettare i valori della Costituzione della Repubblica Italiana. E’ su queste fondamenta che si poggia tutto il sapere, la conoscenza e la cultura ed è soltanto da qui che si possono gettare le basi per promuovere l’alfabetizzazione culturale.

Storia di buone cittadine
“La nostra scuola ha da qualche anno intrapreso come finalità educativa il tema della Cittadinanza e della Costituzione – incalza con una punta di orgoglio Titti Ricciardi, insegnante ormai veterana della scuola italiana -. La voce Cittadinanza è un contenitore molto ampio dove si calano tantissimi aspetti differenti. Proprio per affrontarli al meglio abbiamo deciso di strutturare tutte le declinazioni possibili della cittadinanza nel corso del quinquennio secondo i diversi gradi di apprendimento di ciascuna classe”. Così, ad esempio, in Seconda si è parlato di affettività e in Quinta si affronterà il tema più complesso della Costituzione. Ma in Terza è l’ambiente a far da padrona e l’insegnante Ricciardi, insieme ad Antonella Salvagio e Marialuisa Castaldo, intercaleranno in ciascuna materia di loro competenza il tema dell’ambiente nelle sue svariate forme.
Così in scienze, storia, tecnologia “si parlerà di elementi, di materia e di ambiente – illustra Marialuisa Castaldo, referente per l’area antropologica oltre che per Inglese e Scienze motorie -. Di cosa l’uomo è riuscito a fare nel corso della sua storia e di come è riuscito a sfruttare l’ambiente”. In maniera più trasversale anche italiano, musica e arte toccano comunque il tema ambientale attraverso letture, canti, testi poetici, lavori artistici, “con le mie materie – chiosa Antonella Salvagio, insegnante di riferimento per l’area linguistica e artistica - mi collego un po’ a tutti gli argomenti trattati nelle altre discipline. Italiano si presta molto bene a questa trasversalità, è facile trovare delle letture adeguate che danno poi spunti di riflessione, andando così a riprendere le argomentazioni trattate nel corso delle altre lezioni”.
Ma come far percepire a un bambino di soli 8/9 anni un tema così complesso quale quello dell’ambiente, dell’ecologia, della sostenibilità, dei fenomeni naturali?
Tutte e tre le insegnanti concordano: conversazioni guidate, brainstorming, video, fatti di cronaca o avvenimenti importanti costituiscono gli strumenti più adeguati per far nascere dai bambini momenti di confronto e riflessione da cui spesso scaturiscono idee e concetti spontanei che noi adulti facciamo fatica ad arrivarci.

Disciplinare per formare
Ma c’è un ulteriore ingrediente che fa del metodo adottato un metodo vincente: l’affiatamento e la passione che unisce le mie interlocutrici di questi 40 minuti. In poco più di mezz’ora sono riuscite a illustrare il loro lavoro, volto più a formare che a disciplinare l’alunno. “E’ un metodo di lavoro che ci appartiene ormai. Non facciamo la classica lezioncina settoriale, a compartimento stagno. Lavoriamo su temi, su argomenti, per noi è più importante l’aspetto formativo. Il progetto della Cittadinanza per noi è il gradino più alto, poi da qui si declina tutta la parte disciplinare che è importantissima, ovviamente, ma è lo strumento per arrivare a formare una persona”, convengono con una certa fierezza le mie docenti.
Argomenti scrupolosamente selezionati attraverso continui confronti e scambi di idee tra le tre insegnanti, che li riportano come ritornelli musicali dalle tonalità sempre differenti in tutte le loro discipline scolastiche. Un gran lavoro di squadra che riesce grazie a un team coeso quale è quello Ricciardi-Salvagio-Castaldo.

Ecco, vi ho presentato un’altra faccia della scuola italiana. Che non è fatta solo di tirate d’orecchi inopportune, di maniere dure e/o di persone che timbrano il cartellino.
Dietro a quelle, a volte scomode e strette, cattedre si nascondo persone che credono ancora in ciò che fanno. Insegnanti autentici che aiutano ogni giorno i nostri figli a raggiungere quella consapevolezza che li accompagnerà nella loro crescita rafforzandone idee e ideologie che serviranno loro per costruire la nuova società.

2 commenti:

Simona ha detto...

Bellissimo post! Io credo che la difficoltà nel capire che se trattiamo bene quello che è di tutti saremo i primi a trarne giovamento non sia dei bambini ma principalmente di noi adulti. Purtroppo nella nostra società questo concetto è poco presente..... all'estero lo è molto di più. Il bene comune è importante e va preservato e rispettato.......se noi lo insegniamo i nostri bambini sicuramente lo RECEPISCONO!!!!

Maltagliati Diversi ha detto...

Il progetto "Liberate la scuola" intende proprio far questo.
Liberare la scuola da falsi pregiudizi, liberare la scuola affinché sia libera di formare i nostri figli.

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