21 novembre, 2011

Come prendere 10 in pagella

Tutti noi viviamo a ritmo dei cambiamenti ambientali. I ritmi fisiologici sono condizionati dall’alternanza giorno-notte e anche gli umori seguono tale andamento. Solitamente la mattina siamo spesso imbronciati, mentre nella fase pomeridiana e serale ci ritorna il sorriso e la voglia di fare. Anche i cambi stagionali fanno la loro parte. L’organismo è influenzato in particolare nelle fasi iniziali di tali cambiamenti per poi abituarsi gradualmente alle nuove tinte e temperature.
Lo stesso vale anche ad un organismo di piccola taglia. Infatti i nostri bambini subiscono gli stessi effetti con un grado di tolleranza, purtroppo, sotto lo 0. Possiamo però alleviare queste loro turbolenze con degli accorgimenti, utili per il piccolo innanzitutto, ma anche per mamma e papà che possono finalmente iniziare la giornata senza urle e strazi.

A conferma di quanto scritto l'intervista a Italo Farnetani, pediatra e docente presso l’Università di Milano, rilasciata ad ADNkronos Salute in risposta alla dichiarazione di un preside inglese secondo il quale bisognerebbe posticipare l'entrata a scuola alle 11.00 proprio per rispettare i tempi fisiologici dei giovani.
Sebbene complicato tentare di riformare gli orari scolastici, Farnetani si dice però d'accordo con il preside britannico. Rispettare i tempi fisiologici dei bambini li renderebbe molto più partecipi alle attività scolastiche senza contare il rendimento finale.
Fondamentale quindi il risveglio, che deve essere dolce e graduale (almeno 10 minuti di stiracchiamenti vari). Colazione, rigorosamente a Tv spenta, da consumarsi in un quarto d’ora circa tra zuccheri e cereali. Dopo un’accurata pulizia dentale il bambino è pronto per dirigersi verso la scuola a piedi, ovviamente quando possibile e se non troppo distante.

Ma se pensate che dopo tutto questo rituale vostro figlio sia pronto ad affrontare la giornata vi sbagliate. Secondo il pediatra Farnetani  “Proprio alle 8.30 si ha il picco minimo di prontezza mentale, che aumenta progressivamente. Durante il sonno, infatti, l'organismo regola al minimo le proprie funzioni per risparmiare energia visto che in pratica non ha nulla da fare. Dunque il corpo umano deve scaldarsi riaccendendo tutte le funzioni e accelerandole progressivamente fino a portarle al massimo dei giri”.

Per questo Farnetani ritiene sia più corretto in queste ore privilegiare le azioni che richiedono il minor numero di operazioni mentali, in particolare la ginnastica ottima per il risveglio muscolare e mentale. Da evitare invece i compiti in classe.

La scaletta Farnetani del buon risveglio non finisce qui. Il pediatra milanese scandisce ora per ora la giornata ideale dei nostri scolaretti. Eccola qui di seguito:

  • 10.30-11.00 - spuntino
  • 11.00-12.30 - il momento del ragionamento. In questa fase predomina la memoria di breve durata: si ricordano le nozioni per pochi secondi e in numero limitato
  • 12.30-13.00 - la decelerazione. Questa è la fase in cui diminuisce rapidamente la capacità di concentrazione
  • 13.00-14.00 - pranzo
  • 14.00-15.00 - arriva la sonnolenza. E’ il momento per qualche partita a pallone
  • 15.00-17.00 - la memoria è di ferro. È il periodo della giornata in cui la capacità mnemonica funziona maggiormente, perciò si apprende e quindi si studia meglio
  • 17.00-17.30 - la merenda. Al termine della merenda meglio dedicarsi solo a compiti semplici. Infatti da questo momento fino all’ora di cena la concentrazione va diminuendo
  • 20.00-21.00 - cena
  • 21.00-23.00 - relax
Anche la settimana ha il suo ciclo influenzato dal week end. Infatti, secondo l’esperto, il lunedì è il giorno in cui si ha il rendimento più basso ma che aumenta progressivamente fino a raggiungere il suo apice nella giornata del giovedì e venerdì mattina.

Beh se la ricetta fosse giusta e se si potesse applicare alla realtà scolastica italiana potremmo avere una nuova generazione fatta di super cervelloni. Certo è vero che poi dovranno abituarsi a ben altri ritmi!

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